carta 174 recto
a.1485
c.174 r pag. 341

Orsini

Governator Vitelli

Velli

Mandò immediatamente il Consiglio Venantio Castelli, Matalino Manassei, Brunotto Busoni e Piergiacomo Nardoli a supplicar il governatore per l'approvatione, il quale con molto sdegno gli rimproverò della disubidienza, il che riferito subito in pieno Conseglio, se ne tornarono a casa, 212, et il giorno sequente furono eletti oratori al papa per detta conferma messer Piermario De Riccardi, messer Costantino Spada e Salvato de Vannillis, li quali due ultimi partirono da Terni con li capitoli, cioè: "Vedendosi ogni giorno di più avanzarsi gl'apparati de' signori
Orsini
contro la sede apostolica e il continuo passo de' soldati; offerite a sua santità e Sacro Collegio le nostre le nostre sostanze e forze;
domandate la conferma de' banderari stati eletti a tenor della bolla, benché contro la volontà del governatore che si era dichiarato volerli far lui contro la forma del breve; cercate, per pace della città, impetrar da sua santità la remotione del presente governatore dal governo, ché non ha in se stesso capacità di governare ma, piuttosto assuefatto alle tirannie, procura anco di far tiranni in questa città, disprezzando e procurando sottometter l'humile e fedel popolo di sua santità con prestar solo orecchie a pochi maligni;
procurate l'estrattione di 3 o 400 salme di grano dal dominio del signor Vicino Orsino per la nostra necessità; ricordate a sua santità l'intentione che hebbe e la commissione che ad istanza d'altri oratori diede che si spedisse breve che l'entrate della Camera di Terni si spendessero in onorare i cardinali, capitani, prelati et altri curiali nel loro passaggio o per i nostri oratori o fanti che si spediscono a Roma; che si degni di far porre in esecutione quello si ottenne per breve per mezzo de spettabili huomini messer Antonio e Ridolfo, che sarà ottimo per la pace del nostro popolo; ringratiate i cardinali di San Pietro in Vincula, Savelli e Colonna che si sono affaticati per la liberazione de nostri cittadini. In reliquis suppleat discretio et prudentia vestra." Sigillata con 3 sigilli, 24 Marzo. 214
25 Marzo, per essersi messer Costantino Spada rotto un piede nel cascar da cavallo per strada e tornato a Terni, fu eletto oratore in suo luogo Pergiovanni Paolo di Palazzo. 215
Breve d'Innocenzo VIII diretto al governatore nel quale gli dà facoltà di mettere e levar da qualunque conseglio e particolarmente de banderari quelli che havesse stimati poco pacifici e da metter confusioni in città, dato lì 23 Marzo. 216
Nel giorno penultimo di Marzo li banderari ordinarono a Iannone Boninsegna sindico che andasse avanti al governatore a significarli l'appellatione che intendono fare dal precetto che ad essi banderari fece il governatore di non esercitar più il loro ufficio, onde esso Giannone, portatosi a casa del governatore, s'appellò in sua presenza a nome de' banderari alla santità di nostro signore dal precetto suddetto. 216
Il cardinal camerlenco scrive al governatore che, essendo state imposte alcune collette per pagar i debiti della città e queste ridondare in pregiudizio d'alcuni et in utile degl'altri, stante la dicisione de' cittadini, stia lui osservando quanti e quali danari se ne ritraggono e dove si spendono etc. 217 Ma poi ne rescrive altra in contrario, che lasci correre acciò romani, già pretori di Terni, siano a pieno soddisfatti del loro salario. 219
A 25 Aprile li priori, deputati e banderari, considerando che molti nostri si fanno lecito d'uscir secretamente per andar a cofabular co' forusciti, non senza gran sospetto, che molti operari vanno a lavorar in campagna senz'arme e li usciti rientrano liberamente in territorio, perciò fecero bandire per li lochi soliti: che niuno ardisca di andar a parlar con gl'usciti, né andare in quelle città e luoghi dove essi stanno, senza licenza de' priori sotto pena di 4 ducati d'oro e 4 tratti di corda;