carta 190 recto
a.1494
c.190 r pag. 375

Potestas

Colonnesi

Bargello

Vescovo

Cives

Bussula

Che si rifacci il novo bussolo, essendo già da molto tempo vacante, 147, per il quale furono fatti 14 cittadini e 14 banderari deputati con facoltà di formarne capitoli. 148
Generosus miles Ioannes Baptista De Scatriottis civis romanus, novus potestas in pede scalarum exibet breve etc. 149
, dominus Laurentius De Serris de Fulgineo iudex eius, Hieronimus domini Laurentii de Fulgineo, regatius. 151
Li deputati, eletti per spedire li trecento fanti che il papa domanda per breve per ricuperare la rocca d'Ostia toltali da' Colonnesi, prendono a cambio per detta speditione 200 fiorini da mastro Princivallo e li deputati furono Alberico, Giovanni Berardino Castelli, Filippo Mazzancolli, Persanto Monti e 4 banderari. 149. Etc.
Il bargello passato supplica per qualche onorevolezza e gli furono concessi X ducati per farne qualche cosa onorevole con l'armi del Comune, come videlicet: stendardo, celata, tazza o altro. 153
Messer Marianus ... orator di Todi venne a trattare l'accordo per certa differenza di cavata alle Marmore che fu rimessa in petto del governatore. 155
Che si donino 30 ducati di carlini al novo vescovo vescovo Fonsalida, camerier secreto del papa, successore di messer Barnaba da Fano. 155
Fu fatto il bussolo per otto anni e due mesi da cominciare il dì primo Diecembre 1494
, cum capitulis et condictionibus videlicet: "Che si facci il libro dello specchio, dove devono annotarsi tutti li debitori del Comune e, succedendo sia estratto un debitore, debba cavarsi in suo luogo uno spicciolato, se sarà capo priore, se sarà in altro grado de priori resti il loco vacante senza cavar altro spicciolato. Che l'officio del Priorato duri due mesi. Che habbiano autorità di chiamare, comandare, inibire ogn'uno et altrimente penarlo di due carlini. Debbano andare a giurare unitamente nonostante la morte di alcun parente. Debbano nel loro ingresso essere accompagnati dalli priori passati e vadano con le cappe lunghe sotto la mezza gamba, le quali cappe siano senza scapparuccio e di color paonazzo, rosato o altro color cupo. Item che non faccino dismettere di sonar le trombe avanti le case de persone morte. 160
Erano in questo tempo in Terni moltissimi forestieri e fu pensato agravarli di datio per dissiparli. 162
Li Poiani ancora esiggono certa gabella al Colle la Malta
e pende una differenza tra li
Reatini
e noi sopra la riempitura della cavata delle Marmora. 163
Dicembre, die 11, in Arrengo, ritrovandosi la terra di San Gemine in gravi nemicizie e ripiena di cattive genti et in pericolo d'esser sottomessa a qualche barone o comunità, fu ordinato di far restituire alcune robbe depredateli da nostri e furono eletti 10 cittadini e 10 banderari li quali congregatisi il dì 16 dicembre nel palazzo nostro priorale assieme con messer messer Giovanni Antonio di messer Oddo de San Gemine, abbate dell'abbazia di Sangemine, Potente De Grumoli, ser Federico di Pietro d'Alberto , Ser Pietro Paolo di Benedetto , Ser Pietro Paolo Santi , Piermartino Bisogni e Gemino di Brunoro e Berardino di Confetto , tutti di San Gemine, fermarono l'infrascritti capitoli, videlicet: Che di Terni e di San Gemine e loro territorii e attinenze se ne faccia un sol corpo et un territorio solo e detta terra sia affratellata, incorporata et unita a detta città e questa sia termino e confine di detta terra. Che i datii cammerali si paghino da ambedue in una sol somma. Che i Sangeminesi godano il magistrato e tutti li consegli et ufficii di Terni et il medesimo godano d'ogni magistrato et ufficio come anco di podestaria di detta terra et altri capitoli d'unione e concordia tra queste 2 comunità. 164 fino 168