Il 1564
Nella schematizzazione del testo originale va però rilevata un'importante cesura cronologica che individua due diversi gradi di analiticità del lavoro e che si situa in un anno ben preciso: il 1564.
Prima di questa data la regestazione è estremamente analitica:
- vengono riportati i contenuti della gran parte delibere, anche attraverso l'uso di ampie parafrasi del testo degli originali;
- sono trascritte tutte e sempre le liste dei priori, dei banderari, dei boni viri e anche quelle dei consiglieri generali, sebbene non sempre per intero, spesso imputando esplicitamente le omissioni al fatto che i nomi non riportati appartenessero ad individui ritenuti di bassissimo lignaggio e di nessun rilievo;
- si dà conto delle nomine di tutti i podestà e capitani del popolo con le rispettive familiae, dei governatori nonché dei notai, dei camerlenghi e dei cancellieri del Comune e, con una certa frequenza, di quelle dei castellani delle rocche poste a difesa del territorio comunale, dei consoli delle arti, degli ambasciatori, dei componenti delle commissioni, dei pacieri e delle paciere.
A partire dal 1565 e fino al 1615 l'autore diventa assai più selettivo nella scelta delle deliberazioni da regestare e fornisce informazioni assai più succinte e parziali. Dà, ad esempio, regolarmente conto delle estrazioni dei priori e dei consiglieri, ma non ne fornisce mai l'elenco completo, si limita a trascrivere le liste delle sole prime due tornate del consiglio dei "Pacifici", il nuovo organo collegiale che dal 1564 sostituisce la Cerna (vd.
infra) e riporta tutte le nomine dei podestà/governatori, ma mai la
descriptio familiae.