La schedatura dei magistrati

Alla schedatura dei personaggi è collegata anche quella dei magistrati per la quale, come per le glosse e per i nominativi, è stato necessario operare una selezione (vd. supra). Si è scelto infatti di registrare le sole nomine alle principali magistrature municipali e cioè:

Si è ritenuto di non procedere alla schedatura dei castellani delle rocche, dei reguardatores, dei componenti le diverse commissioni e di tutti gli altri incarichi minori che non avevano il carattere di vere e proprie magistrature, non erano rinnovati con regolarità e non avevano sempre durata prestabilita.

Le cariche sono state attribuite sulla base delle liste riportate nel manoscritto, nelle quali compaiono i nomi dei personaggi eletti, copiati a loro volta nelle Riformanze da foglietti di pergamena (brisiola cartae pecudinae) inglobati in una palla di cera ed imbussolati per essere estratti in occasione del rinnovo delle varie magistrature collegiali ad eccezione dei banderari (vd. supra). I brisiola, confezionati sulla base di elenchi di aventi diritto selezionati in base al censo e alla classe sociale di appartenenza, venivano stilati da apposite commissioni nominate periodicamente dal Consiglio comunale con l'incarico di compiere la reformatio civitatis.

Ciò significa che le cariche attribuite a ciascun personaggio non indicano tanto che questi le abbia necessariamente ricoperte, quanto che fu giudicato idoneo a ricoprirle e che perciò vi fu designato tramite un'estrazione. C'era infatti la possibilità che l'eletto fosse assente, rifiutasse l'incarico o fosse addirittura morto, dal momento che il suo nome poteva essere stato inserito nella lista anche alcuni anni prima.

In ciascun caso erano previste dallo Statuto delle procedure differenti le quali non contemplavano necessariamente la surrogazione del magistrato, che comunque, laddove ha avuto luogo e l'anonimo ne ha dato conto, è stata registrata. E’ stato possibile osservare solo in una fase avanzata del lavoro che la presenza di croci e di "y", appuntate dall'Anonimo o da mani successive (vd. supra) affianco ai nomi contenuti in alcune delle liste, indicava rispettivamente la morte del personaggio e il prestato giuramento, ma si è deciso di non darne conto dal momento che tali segni non compaiono fin dall’inizio, né con sistematicità.

Tale scelta, operata per necessità, consegue però dalle finalità per le quali si ritiene sia stato redatto il manoscritto e necessariamente le rispetta. Come si è detto si ritiene che l'interesse dell'Autore sia stato infatti quello sapere chi fosse appartenuto all'una o all'altra classe prima del 1564 e quindi chi avesse avuto accesso a certe magistrature e chi ad altre sulla base della sua estrazione sociale, non tanto quindi chi avesse realmente ricoperto un determinato incarico (vd. supra).

Il cursus honorum che compare in fondo alla scheda di ogni personaggio non rappresenta dunque necessariamente la sua reale carriera politica, che deve perciò essere verificata attraverso il confronto con i registri originali delle Riformanze dove, nelle pagine che seguono la pubblicazione delle liste degli eletti, sono spesso riportati i nomi di coloro che hanno giurato e dove sono trascritti tutti gli interventi vincenti dei vari consiglieri nelle riunioni dei consigli comunali.