Furono mandati oratori al papa messer Corradino Rosati, Bernardo Gubernari e ser Giuliano d'Orsello
per levar la spesa del camerlengo forastiero e che si faccia ternano come prima
, per
ridurre i priori a tre
e diminuire i famigli e
ridurre anco a minor numero l'officiali, con fare il podestà dottore
, per pagare i debiti, perché l'
arcivescovo Sipontino sia provvisto di qualche pensione o beneficio,
che si minori la quantità del sale
e
che si ottenga la tratta del grano. 81
Priores iverunt ad associandum corpus Cristi iuxta solitum per civitatem cum facibus prae manibus. 84
Bulla exemptionis fratrum et sororum tertii ordinis sancti Francisci. 84
Che si consegni il grano comprato alli pizzicaroli, 88,
Ritornarono da
Roma gli ambasciatori con questo breve: "Dilectis filiis prioribus et Comuni Interamnae, Sixtus papa IV etc. Concedimus ut, de numero sex priorum, duorum tubicinum, unius tamburini, duorum pifarorum et trium familiarium, tres priores, duo bifari et tamburinus quadriennio proxime futuri kalendis Iulii incoando removeantur etc. ipsorumque salaria comunitati praedictae applicata intelligantur. Concedimus insuper quod, finito semestri presentis potestatis, aliquis doctor legum idoneus ad podestariam pro semestri in semestre quadriennium deputari debeant cum uno socio milite, 4 familiaribus, uno domicello, uno equo ac tribus notariis cum salario 200 florenorum cum onere solvendi ducatos quinque
ecchlesiae catedrali pro operibus
1 columnarum et fabricae dictae ecchlesiae. Datum apud
Sanctum Petrum,
16 Iunii 1477, anno 6.
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Die 6 Iulii nell'Arrengo publico per
l'infelice caso seguito in Terni, dove sono restati molti morti e varii feriti
, fu cercato di tener ben munite le rocche, raddunandosi l'Arrengo in numero di 291 e furono eletti oratori al papa il reverendo padre messer Pacifico Pacifici canonico lateranense, l'esimio dottore messer Antonio Rustici e li circumspetti huomini Bartolomeo di Biagio Pedocchio alias Ciancarotto e Giovanni Angelo d'Alegretto, i quali dovessero raccomandare a nostra signoria
l'ingiustitie di missere il
vescovo di Cervia che il presente nostro stato popolare già durato per cento venti anni in circa senza aggravio d'alcuno ha procurato il detto vescovo di
Cervia nostro governatore di proditoriamente mutarlo et al regimento et Consiglio della città, che era in mano dei popolari, elesse huomini non popolari anzi avversarii e contrarii all'istesso popolo, onde in quella sera che segui il rumore il di lui auditore con molti Ternani e forastieri armati in piazza esclamò: "Viva la tal parte". Il che non sopportando il popolo s'armò contro il governatore e suo auditore e loro comitiva et il governatore, che si era avanzato ad altro loco della città per espugnarlo co' suoi armati e sentendo il suo auditore fugato e la gran moltitudine che gli resisteva, fu nascosto in un'osteria, dove fu salvato et havuto in cura da alcuni buoni cittadini, benché suoi avversarii, e ciò per riverenza di sua santità. Dalla qual osteria poi il detto governatore se ne tornò secretamente in casa et indi fuggi dalla città. Che però si cerchi non ritorni più governatore in Terni, havendo sempre favorito una fattione e disfavorito l'altra e si cerchi remission generale di tutti i delitti.
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