carta 154 recto
a.1478
c.154 r pag. 301

Lictera per li forusciti

Banderarii

Cives

Esattore

Copia licterae: "Spectabilibus viris prioribus et Comuni civitatis Interamnae amicis nostris carissimis. Guglielmus episcopus Ostiensis, cardinalis Rothomagensis, domini pape camerarius". Intus vero: "Spectabiles viri amici nostri carissimi salutem. Essendo stato con la santità de nostro signore al reverendo padre misser lo vescovo de Niza vostro governatore insieme con Lionoro De Zaffini vostro ciptadino et de po' mostrato el publico mandato che gl'havete fatto havendo exposto a la sua santità che la vostra comunità è prompta ad obedire a li comandamenti de quella secondo ancora el prefato governatore prima haveva scripto più volte a la sua beatitudine, finalmente resoluta sopra di ciò, ce ha commandato che le infrascripte cose ordinate per essa vi scriviamo se debbiano inviolabilmente osservare, cioè che prima la comunità in genere promecta per tutti quelli quali al tempo del tumulto rimasero nella città et per li loro adversarii similmente che nessuno de loro li quali al detto tempo uscirono da la ciptà per occasione del dicto tumulto sarà offeso per essi, o vero de loro commandamento, nè in persona nè in beni etc; item che tucte le particulari persone che sono di qualche condizione, tanto da una quanto dall'altra parte, similiter se oblighino de non offenderse insieme etc; item vuole sua santità che tutti li beni tolti alle predette persone che uscirono da la città se restituiscano integralmente, come altra volta per li commissarii fu ordinato; si contenta ancora sua santità che si levino via tucti li confini assegnati alli vostri cittadini; che l'officio de banderari non si muti etc. Ha anco nostro signore ordinate alcune cose al vostro governatore, che vi abbia a riferire. Prestateli obedienza, il che facendo nostro signore se contenta compiacervi in quello che tanto strettamente per li vostri ambasciatori è stato domandato circa le intrate della vostra ciptà. Valete. Romae die 27 Februarii 1478". La qual lettera letta in publico Arrengo, il nobil'huomo Oddo de'Nobili di Arrone disse che si eleggessero 4 cittadini e 4 banderarii, per obligar la comunità secondo il tenor della lettera et a proceder di qualche regalo per il governatore. 183; 184. Fu risoluto si donassero 60 ducati al governatore e sei al suo cancelliere. 185
Andreassus De Castello et Ioannes Aurus Donadutii extracti sindici potestatis. 188. Idem Ioannes Aurus potestas Papineae
Cum cardinalis Rothomagensis camerarius Camerae apostolicae vendiderit magnifico domino Bartolomeo De Ruere affini papae nostrum molendinum portus Marmorum, fuit electus Andreassus De Castello orator ad papam muniendum cum bulla emptionis Mirandae et aliis scripturis necessariis ad favorem comunitatis super hac materia. 188; 189
Coram reverendissimo gubernatore, magnificis prioribus et spectabili potestate fuerunt more solito renovati banderarii pro alio semestri, inter quos leguntur: Carozzius Antonii Petri Ricchae , Moriconus Ioannis Martali , Ciancarottus Blaxii Pedocchiae , Alexander Francisci Rosanovae, Ser Petrus Iacobus Nardori , Brunoctus Ioannis Bosoni , Loritus Rentii De Porta et Petrus Ioannes Moriconi Fortis . 189
Brunoctus Ioannis Busoni electus castellanus arcis Mirandae a banderariis more solito pro uno mense cum paghis consuetis. 190
Il cardinal camerlengo d'ordine di nostro signore concede alla nostra città che in avvenire elegga il suo camerlengo, il quale riceva le entrate della comunità, come appunto fa quello di Rieti, 191