Fu poi nel Consiglio Generale di nuovo trattato di far il regalo di otto ducati e furono deputati per far questa spesa:
220
Cives |
Banderarii |
- Gisbertus De Paradisis
- Oddo de nobilibus de Arrono
- Ghirardus Ugolini
- Nicolangelus De Galeanis
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- Ciancarottus Petri Blaxii
- Andreas Imperatoris
- Antonius Ioannis Cecale
- Marinangelus Fatioli
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Alia bulla super reformatione sportularum gubernatorum et aliorum officialium etc. 224
Essendo stati presi due de
per delitti commessi in Terni e qui ritenuti e processati et havendone nostra signoria fatte agre doglianze che si proceda ad una tal materia contro la forma del suo breve, fu espediente che la città si sincerasse e rimostrasse a sua santità che la mente del suo breve era che non si procedesse in cose di discordie tra popoli ma, essendo questi delitti particolari, era giustizia che il reo fusse processato e punito nel loco del delitto e perciò furono eletti
oratori a sua santità li spettabili e savii huomini messer Sinibaldo Spada, messer Antonio De Rustici, Eleonoro Zaffini, Giovanni Francesco De Fronsii, Oddo de' nobili d'Arrone e Petro Giacomo De Nardoli
con li capitoli, videlicet: che supplichino per la remotione del
vescovo di Niza governatore, poco caritatevole verso i sudditi, anzi rapacissimo, avidissimo del denaro, maltrattando, anco con ingiurie, i podestà, magistrati e popoli; perché siano restituite alla città l'entrate e l'uscite, per la qual causa il detto governatore hebbe cento ducati; che li due carcerati di
Pedeluco siano puniti in Terni; che si demolisca la
rocca di Miranda inutile; che si raccomandi il nostro podestà per la riferma.
232
Priores Settembris 233 |
Priores Ottbris 241 |
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Priores Novembris 249 |
Priores Decembris 259 |
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Li sopraddetti oratori andarono a
Bracciano, dove si trovava il papa e furno cortesemente raccolti e pasteggiati dal reverendissimo
cardinal camerlengo nel castel di
Viana, per il che la città, per non mostrarsi ingrata mandò al detto cardinale un dono di X fiorini.
234.
Li detti oratori riportarono un breve diretto al governatore a cui comandava che li carcerati non li trasferisse in
Rieti, come gl'havea comandato, ma gli facesse punir in Terni e
che permettesse che i Ternani amministrassero le lor entrate et uscite. 235
, stante eius paupertate, absolvatur de iactura lapidis in
.
Item magnificus vir Andreassus De Castello dixit quod Coliiscipionenses non molestentur in reparatione et antista quam faciunt iuxta
flumen et in flumine, licet damnum aliquod patiamur, imo potius praestetur eis auxilium sed, quia Colliscipionenses sunt ingrati erga nos et beneficiorum immemores, priventur omni exemprione quam habuissent et capitulis mercati non gaudeant sed solvant gabellas de omnibus
, quemadmodum solvunt homines de domo
Columna, Sabella et Ursina
.
235;
236