carta 193 verso
a.1496
c.193 v pag. 382

Spoglio de' nostri soldati

Paradisi prigioniere

Manassei

Tregua

1497
Priores

Locumtenens potestatis

Si narra che essendo stati posti all'ordine li 200 huomini a piedi et a cavallo in sussidio de presidii di sua Santità et essendo questi per strada appresso il porto di Magliano stati assaliti e spogliati de carriaggi, muli, habiti et arme in grandissima quantità, al qual despoglio intervennero con le genti ursine anco certi cittadini di Terni traditori della loro patria et essendo questi tali stati dal nostro podestà condannati e confiscati li beni loro si incarica il sindico di dover eseguir tali confiscationi per poter rinfrancare chi ha perso.
Item Mattiangelo Paradisi, fratello di Ruberto che si trova prigioniere in mano di ser Lucantonio da Cesi domanda che Berardino , figlio di detto Lucantonio, dia sicurtà di non partire da Terni e gli sia consegnato per più sicurezza del riscatto di suo fratello.
Item Giorgio de Ferrara domanda che gli sia rifatto il danno ricevuto nelle sue robe, quando furono abrugiate le case di in una de quali habitava esso Giorgio. 178
Item essendo morto di peste uno della famiglia del podestà e vedendosi tutti gli altri ufficiali disertare, e il podestà rimasto solo, fu pregato a lasciar affatto e ritirarsi dalla podestaria, per poter la città haver il beneficio di quelle paghe. 178
In luogo di messer Costantino che facea domestica residenza in Peruggia fu estratto capopriore spicciolato Giovan Berardino Castelli. 180
A dì 28 Novembre nel Consiglio radunato in detto refettorio furono fatti sindici a far sicurtà alli Folignati nella proroga della tregua con li magnifici Baglioni, Cesare di messer Matteo e Pierlorenzo di ser Ciano da Foligno; item un commissario della Camera ne' castelli che già erano della comunità di Todi et hora si sono dati in protettione alla Camera apostolica, tra quali è Montecastrillo, domanda che si restituisca libero commercio a quelli di Montecastrillo.
Item traspirando qiualche piccolo trattato d'alcuni nostri con quelli di Cesi furono deputati sei cittadini e sei banderari a concludere con li Cesani la tregua ma non più d'un mese, o vero la pace, e furono, videlicet: 182
Cives Banderarii
  • Ioannes Raimundus De Cittadinis
  • Periampaulus Palatii
  • Mariottus Simonitti
  • Loritus De Raneriis
  • Persantes Montis
  • Fortunatus De Mazzancollis
  • Iannonus Boninsegnae
  • Pretiottus Ciancarotti
  • Arcangelus Paili
  • Santes Marcutii
  • Marcus Mattei Lucioli
  • Antonius Fraschitti
  • Tigliocontes Laurentii
Nella sicurtà che dà Berardino di ser Lucantonio de Cesi di non partirsi da Terni si obbliga in tal caso di pagar 166 ducati che la comunità nostra pagò per la taglia d'esso Berardino. 183
Istromento nel quale il podestà s'obliga ottenere il breve della riferma della sua podestaria per sei altri mesi, nel quale officio accettarà tutti quelli officiali che vorrà la città e viceversa li deputati li promettono 175 fiorini per ultimo compimento del primo e secondo semestre, lo liberano dal sindacato e li donano l'arme della città; 183 ciò fu alli 5 Dicembre. Alli 7 Gennaro Simonetto fratello del podestà presenta alli priori il breve della sua riferma. 185
Sieguono 4 carte bianche. Finisce l'anno.
Mortuo Hieronimo capopriore fuit extractus spicciolatus dominus Antonius De Rusticis, qui iuravit. 185; 190
Nel giorno primo Gennaro si fa patente dalli priori
al dottor messer Pietro Vanni da Cascia di locotenente della podestaria di Terni, con patto di tener due notari, un socio milite e 4 famuli atti all'arme per sei mesi o fine durarà l'assenza del podestà; 192 descriptio familiae
8 Gennaro: nel Conseglio radunato nella sala del podestà si legge la lettera del cardinal legato che domanda che si mandino tra Terni et Amelia cinquecento fanti ne' presidii della Chiesa contro lo stato di Bracciano.
Fra' Paolo eremita a San Valentino domanda elemosina.