Priores Maii 194 |
Priores Iunii 203 |
Priores Iulii 207 |
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Priores Augusti 209 |
Priores Settembris 213 |
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4 Maggio si congregarono nelle case della Confraternita di Santa Lucia li priori, Cernita, banderarii e qualche altro de cittadini per discorrere di qualche rimedio al pessimo vivere della città e furon fatti otto cittadini deputati con l'officio de banderarii per insistere con il governatore e podestà a gastigar i rei con facoltà anco di scacciar dalla città tutti quei forestieri che gli pareva da scacciarsi. Vi consultorono li nobili huomini Stefano Cittadini et Alberico De Camporeale e l'esimio dottor Alfonso. Li deputati furono Giovanni Raimondo, Francesco Zaffini, Ser Mariotto, Giovanni Berardino, Piergioanpaolo, Permarino, Pandolfo Riccardi Giovanni Pietro di Pangratio. 197
Venendo ad
contrastata la concessione fattali dalla città dell'acqua di
Gervino per il molino che cominciò a fabricare a
Papigno dalli eredi di
e di
e generalmente da tutti per il temperare i terreni, esso Agapito promette di fare, a sue spese per 10 anni e poi per la sua rata, che venghi la quantità d'acqua solita, che salirà fino ad un segno che si metterà concordemente dagli interessati e con ciò non si intenda ricedere dall'obligo che hanno li Papignesi con la città circa detta forma.
200
Dovendo in breve passare l'esercito francese, fu mandato in
Roma ser Carissimo cancelliere perché con messer Antonio Rustici andassero oratori al papa per convenire quello dovea far la città.
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Dal giorno 12 Giugno fino 25 Luglio si rogò delle riforme ser Paolo Pacetti e ser Pernicolao Cesi. 207
Nella venuta che fece a queste parti il magnifico
signor Giovan Paolo Baglione li nostri oratori conclusero che noi haveressimo rimesso in petto suo le differenze che habbiamo con
Spoleto per farci pace o tregua, onde alli
19 Settembre fu fatto mandato di procura in persona di messer Costantino Spada assente a stabilir detta pace, con rimettersi a quello stabiliranno il reverendo
messer Troilo , eletto perugino, et il magnifico signor Giovan Paolo Baglione.
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22 Agosto nell'Arengo Bartolomeo di Carlo riferì haver gl'oratori in
Roma suoi colleghi, per non permetter l'ultimo esterminio della città, stabilito con sua santità la composizione di sei mila ducati da pagarsi a sua santità la quale vole che il tutto sia approvato dalla città e fu tutto approvato e fu risoluto che si dasse l'esilio a tutti li forastieri che habbitano in Terni da due anni in qua.
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Essendosi dalli spettabili huomini messer Vincente, Alberico e Bartolomeo Caroli, con il favore di molti signori nella corte di
Roma, oprato che la nostra città si riconciliasse e riducesse in gratia di sua santità, sdegnata molto contro la medesima, con la compositione di 6.000 ducati, si fanno deputati per vender la
mola di Sant'Angelo alla fraternità e tutti gli altri beni stabili e mobili del Comune come anco per imponere dative per pagar detta taglia.
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