Siegue la lettera di padre nostro vescovo diretta la vicario suddetto, il breve del papa con l'inclusa supplica delle monache che contiene la domanda della dispen[sa per poter vender] le case e beni lasciateli da Andrea Cillamore e Maria sua moglie e da altri laici, con proibitione d'alienarli ad effetto di poterne col ritratto edificare il monasterio nel loco di
San Procolo.
196. Anco Fiorita, moglie del quondam Dionisio di Ianni e Paolo di Giovanni di Vannolo lasciarono a dette monache, o pizoche dette "della Penitenza", le loro case et haveri; siegue la bolla della concessione di vendere. Data
Bononiae,
1506 Kalendis Decembris pontificatus anno primo.
1 197; siegue la licenza e decreto di detto
Lauro vicario, in vigor del breve, di vendere ad effetto d'edificarne il monasterio; ciò seguì alli
7 Novembre et alli
20 detto.
Il prefato vicario, convocati i frati di
San Francesco e di
San Pietro, la confraternita de' Disciplinati, canonici e clero e Minori dell'Osservanza, andò processionalmente dalla
catedrale fino a
San Procolo dove, pigliati per la mano il padre vicario della Provincia di San Francesco e il guardiano delle
Gratie, li condusse all'altare dandogli possesso della chiesa e poi del convento e ciò in presenza del locotenente del legato e podestà et altri.
199
Franciscus domini Angelini, Franciscus De Camporeali, Ioannes De Raneriis et duo alii banderarii electi ad onorandum
cardinalem Cornelium.
201
Supplicano
Collestatte e
la Torre che intedono di conversare liberamente in Terni e perciò in avvenire non si spediscano più represaglie per debiti tra particolari contro le loro comunità.
Li deputati pigliano a piggione una casetta di Borgia Paradisi con due stanze per sei ducati l'anno per servitio del governatore con patto che esso Borgia faccia un ponte, o volta murata, per comunicatione dalla casa sua suddetta alla casa dove habita ora il governatore. 211
Priores Ianuarii 212 |
Priores Februarii 213 |
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Priores Martii 217 |
Priores Aprilis 223 |
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Il papa, havendo bisogno del nostro governatore per mandarlo a
Bologna, gli dà facoltà di metter un sostituto.
218
Sieguono li infrascritti paceri eletti dalli priori:
219
Ioannes Raimundus De Cittadinis primus superstes nundinarum, dominus Carolus De Rosatis advocatus. 223
Il podestà esclamò il Cernita che avanti di lui non compariva alcuna causa nè alcuna esecutione al suo cavaliero e se durava così, ma fu detto che ogn'uno in prima istanza dovesse andar da lui, conforme al breve di Sisto. 228