Rassegna del bargello con due esecutori, due straordinarii, notaro, mastro di casa e 4 famuli. 195
Messer Marco Antonio Simonetti et Alessandro Tomassoni oratori al legato novo per supplicarlo voglia far moderare i bandi del governatore circa l'andar di notte con lume fora della città con arme et a parlar liberamente alle monache che sono tutte esemplari, cose sempre state solite et anco perché Terni si riunisca sotto il governo di
Rieti et
Amelia.
196;
470. Partirono li
25 Maggio.
1 196
Descriptio miserabilium exemptorum a dativa inter quos Ioannes Baptista Fatioli et Ioanne Francesco de Setaccia. 197
Che si mandino oratori al
signor Ostilio Savelli, signor d'
Aspra et ad essa comunità per rappacificarli, sapendosi che detto signore fa soldati in Terni per andarli a debellare.
204
Fu inteso che un prelato era da
Rieti andato a
Pedeluco e sentivasi havesse ordine da nostro signore di fare una nova cavata alle
Marmore. Fu eletto Emilio Capitone perché andasse a congregarsi con li signori di
Collestatte e con altri lochi se volevano unirsi in causa tanto importante,
206;
208, e furono deputati per parlar col detto commissario messer Marcantonio Rustici, messer Marco Antonio Simonetti, messer Oratio Tangano e mastro Galeazzo Gigli.
208. Furono intanto destinati oratori a nostro signore: messer Marco Antonio Rustici, ser Petro Riccardi e Baldassar Mazzitilli con messer Ercole Barbarasa che sta in
Roma per causa delle
Marmore e ser Silvestro Spada a
Peruggia.
209
Die 9 Iulii ritornorono gl'oratori mandati a monsignor
vescovo di Segni , commissario di sua santità in
Piediluco, senza haver ottenuto cosa alcuna ma con haver appellato, dopo la quale appellatione fu sentito li Reatini andare armati verso detto castello e perciò li Ternani, per difender le ragioni del loro territorio, andarono popolarmente armati verso le
Marmore dove posero gl'alloggiamenti,
210, faciendo due deputati per rione per provederli di vitto.
211. Li Reatini con gran numero di gente avventizia stavano di là della cavata verso Piedeluco et i Ternani stavano accampati di qua dalle
Marmora, verso il
lago Velino, verso Terni, guardandosi insieme e li Ternani haveano buttato un ponte sopra la cavata nova, pensando di far l'altro sopra la cavata vecchia per andare ad abboccarsi con li Rietini. Il che inteso in Terni, furono fatti deputati molti gentilhuomini principali e banderari per andare a persuaderli che rimediassero che non si buttasse questo secondo ponte.
212. Venne intanto
Pier Leone Marioni de Augubio, commissario di nostro signore, per rimover l'uni e l'altri da loro alloggiamenti.
212
16 Luglio, il commissario fece partir li due eserciti da loro porti e ritornar a casa. 212
Era già venuto in Terni un certo capitano dell'illustrissimo
duca di Castro , chiamato il capitano
Gratia Iddio , per sedar le discordie tra nobili e cittadini, con lettere del detto signor duca, il quale capitano et il governatore, fatti chiamar molti dell'una e dell'altra parte, comparvero
:
Roberto Barbarasa, uno dei priori, Galieno Mazzancolli, Vincenzo Paradisi, Felice Simonetti, Rubino Rubeis, ser Silvestro Spata, Girolamo Federici, Liccusino Liccusini, Alfino Camporeale, ser Mariano Cittadini, Gabriel Ranieri, ser Leandro Pangratio, Claudilio Gigli e ser Claudio Pacetti del numero de nobili e cittadini della Cernita
,
come anco Tiberio Carosi, Giuovanni Cristoforo Gemmaoddi, Rosato Fatioli, Eusebio Matteitti, Loreto di Francesco d'Andrea, Antonio Alessandro di Somaretto, Mariangelo di Peluso, Giovanni Latino Vitelli e Floriano Pulci, del numero de plebei e banderari.
Il governatore e il capitano suddetti gli dissero che eleggessero 3 deputati cittadini per parte de cittadini e 3 banderari per parte de banderari perché debbano assieme col governatore e capitano suddetti presentarsi avanti il cardinale legato per terminar la differenza che verte tra essi cittadini e banderari e per risolver la cosa delle capitulazioni.
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