Fu citato
Ser Giuliano d'Orsello a comparire e dire perché non dovesse pagare le mille e cento libre de denari da lui esatte, alias in contumaciam in penam dictae quantitatis etc.
115
|
|
Priores Settembris electi per priores et deputatos, 119 |
|
Questi sono due cittadini
per rione eletti a rifare
il novo bussolo, stante
la tardanza della venuta
del novo governatore,
120 |
|
Banderari electi
ad conficendum
bussulum cum
supradictis civibus,
120 |
Fuerunt electi die 27 Augusti infrascripti cives qui singulo mense extrahuntur sorte unus ipsorum ad sortem et sic extractus supersedeat custodiae civitatis, mittendo spias ad loca suspecta et discopertas, penando inobedientes, diu noctuque
1 vigilantes etc. qui fuerunt imbussolati videlicet
:
121
- Ioannes Franciscus De Fronsiis
- Oddo de nobilibus de Arrono
- Marinangelus De Paradisis
- Zaffinus De Zaffinis
|
- Girardus Ugolini
- Ioannes Pierus Montis
- Leo de Santurettis
- Ioannes Dilectus De Pacificis
|
- Nicolangelus magistri Marini
- Bastianus ser Ioannis
- Salvatus Vannilli
|
Li priori e li deputati, considerando che l'estrattione di detti imbussolati haverebbe caggionato disordine, elessero per sei mesi soprintendente alla custodia della città
con tutte le facoltà di far l'ascolte di notte fuor della città e di mandar scoperte, comandando a tutti che l'obedischino etc.
123.
Nel giorno 3 Settembre, convocato l'Arringo, il novo governatore ordinò al spettabile et eloquente huomo Eleonoro Zaffini, capo priore, che andasse in aringhiera a dir l'animo suo sopra l'emergenti della città, per metterlo poi a partito se alli priori fusse parso. Esso Eleonoro obedì e disse: che il governatore, priori e banderari habbino facoltà di rimettere in città quei cittadini che gli parerà di rimettere, con questo che il governatore gl'oblighi tutti in una volta a domandar perdono delle cose commesse contro il Comune e particolari, facendo perpetua pace col sindico a nome del Comune e di tutti quelli che havessero in alcun modo offesi, promettendo osservar perpetuamente detta pace in pena di confiscatione e tutti li capitoli da farsi tra loro, con darne, se parerà al governatore, idonee sigurtà; che il governatore procuri da sua santità che sia casso il processo di Nicolantonio d'Antonello, di Pietrangelo d'Andrea Capotio, di Scarapicchio e di Giovanni Todesco; che gl'usciti che rimarranno fuora si proveda che non conversino in città e suo distretto e, se bisogna, il governatore ne domandi brevetto per poterli confinare per 30 o 40 miglia e, se osservaranno dette relegationi, godano de' frutti de' loro beni, altramente i frutti loro si applichino per la metà alla Camera Apostolica e l'altra al nostro Comune; placuit 350 consiliariis, non obstantibus 19 contrariis. 124.