carta 151 verso
a.1477
c.151 v pag. 296

Priores

Forusciti

Li sei chiamati a Roma:
Paradisi
Castelli
Paradisi
Arronii
Monti
Mattioli

Grano
Proventi

Camporeale

Li priori eleggono, per i bisogni presenti, ambasciatori al papa Andreasso De Castello e Giovanni Pietro di Monte alli quali et a Ciancarotto lor compagno furono assegnati tra i capitoli che si confinino alcuni forusciti scandalosi in paesi distanti e perchè veda sua santità che la città non cerca altro che la pace si contenta che due di loro stiano in Terni a far fruttar le cose loro; che le famiglie loro si cavino fuora, che sia cassato il processo di Nicolantonio e Pietrangelo Capotio, stati processati anco in Narni, e si parlasse in favor di Salvato Vannilli, gabelliero della gabella generale.126
Lorito di sant'Alo' ha una certa praetensione su li monti etc.130
Simili modo elegerunt Marinangelum De Paradisis potestatem Papineae cum Galasso Altini vicario.132
Die 28 Settembris: in Cerna cum sint vocati ad Urbem sex cives nostri et iidem sint fautores Comunis et continue conati sunt defendere iura Comunis, vadant iidem Romam sumptibus Comunis et dictis sumptibus stent et revertantur; item ut complaceatur gubernatori eligatur cancellarius Comunis pro uno anno, finito tempore ser Carissimi , ser Ioannes Pellis de Cantalupo.132
Mariotto Poncecca , Giovanni Salvato Franconi e Bartolomeo Matteitti , tre di quelli che uscirono da Terni nel tempo delle novità confessano avanti li signori priori, cittadini e banderari d'haver errato con prender l'arme contro la città in quel tumulto, promettendo esser obedienti e per loro si obligarono altri tre popolari; il detto Franconi particolarmente essendo tenuto in Terni per guelfo giurò fedeltà verso lo stato gibellino.133. Due giorni doppo fece l'istesso Pietrangelo di Giovan Angelo di Tenevella e poi Carlo di Liotto Calcavecchia , ambedue del numero degl'usciti, giurando fedeltà verso il pacifico stato gibellino ecchlesiastico.134; 135
Matteus Lucioli, reversus ab Urbe retulit quod obviare debeamus ne , accersiti Romam, non vadant. Ideoque fuerunt electi Ioannes Franciscus De Fronsiis, civis, et Matteus Lucioli, banderarius, oratores ad quoscumque dominos de romana curia cum capitulis, inter quae curent obviare accessum civium vocatorum Romam; causam exititiorum committi debere gubernatori nostro;
tractam grani ne fame pereamus; restitutionem introituum et exituum nostrorum
;
alloqui cum canonicis Lateranensibus quibus est subiecta iurisdictio ecchlesiae nostrae Sancti Cristofori, ne patiantur quod sit sub patronatu alicuius civis Interamnensis.
135; 136
3 Ottobre: in Cerna che si facci perquisitione a chi ha grano in casa; che si richiamino Nicolantonio d'Antonello della Rocca e Pietrangelo d'Andrea di Capotio stati mandati nella rocca di Miranda; e si rimetta al Conseglio Generale la causa di magistro Alesandro da Bologna che è stato messo per rettor di San Cristoforo dal capitolo di San Giovanni Laterano et hora viene molestato dal vescovo.136
8 Ottobre: per ben custodir la città e star sicuri dalle macchine degl'usciti fu risoluto in Cerna che si deputassero 4 prudenti cittadini di famiglia buona con ampla facoltà e furono eletti dalli priori e banderari l'infrascritti, videlicet: dominus Costantinus Spada, DOMINUS HIERONIMUS MAZZITILLI, Marinangelus De Paradisis, Ioannes Dilectus De Pacificis.137
Cum appropinquetur tempus hiemale quo custodes non possunt bene stare in Platea sine igne praecipiatur comunitatibus Mirandae, Papineae et Rocchae ut ferant sarcinas lignorum pro custodibus plateae ut possint bene facere custodias etc.137
Tristanus De Castello dixit quod supplicentur dominus noster et cardinales ut permittant redditum illorum sex nostrorum civium qui sunt Romae cum tanto nostro dispendio.138