che li priori non possino mandare a partito alcun detto de'consultori senza licenza de' banderari, come di presente si osserva; che, nell'elettione loro, ogni uno che verrà nominato debba andar a partito tra li priori et essi banderari e debba esser vinto per li due terzi; che debbano tutti giurare in mano del governatore o podestà o priori; che debbano tenere appresso di loro due delli tre sigilli della città, cioè uno li banderari del
Capo di sopra e l'altro quelli del
Capo di sotto; che possano, in ogni caso di rumore, convocare e condur seco venti huomini armati e con essi andare al
palazzo del governatore o
del podestà o
delli priori per andar poi dove sarà il bisogno e dove sarà loro comandato, sotto pena contrafacendo di 50 ducati, e che ogni popolare o abitante che sarà da loro chiamato debba andar sotto pena di due ducati e che debbano consegnare nelle forze della corte ogn'uno che tenti perturbar la quiete della patria etc.
Presentandosi che doveva venir il novo governatore l'
arcivescovo di San Severino , li Reatini fecero sapere che voleano spedir oratori a
Roma per veder di raccomandar il presente governatore perché rimanesse, desiderando in ciò di unirsi con noi, ma
Tristano De Castello consegliò a rispondere alli Reatini che mandassero pur li loro, che noi li nostri ambasciatori gl'havevamo già in
Roma.
224
Li Roccani fanno per loro alcuni statuti e gli vengon confermati.227
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Priores extracti pro mense Ianuario anni 1482 229 |
Furono al governatore per suoi benemeriti donati 30 ducati.
237
Banderarii electi pro semestri sunt hi, videlicet:
Il sindico dà a piggione a varii Roccani circa 20 case del Comune poste dento il castello della
Rocca di San Zenone tra le quali vi è una che era di Giovanni di Martale di Acquapalombo.
240
X Ianuarii Oddo d'Arrone, nostro oratore in
Roma, scrive che
ha data in scriptis in Camera Apostolica un'accusa infamatoria contro i cittadini eletti alla nova Cernita et il governatore e contro i novi e vecchi banderari et altri cittadini particolari, onde, per rincontrar questa verità, fu spedito in
Roma ser Bartolomeo Rosanova per saper il vero e discolpar il governatore e cittadini.
243
Il governatore non vuole che si mandino a partito le cinque suppliche di Colantonio Berettini, Alesandro Filippetti, Tristano di Iannotto, Persanto d'Andrellone e Mariolo di Mariano d'Appecano perché sono contra la comunità e contro la riputazion sua. 245
Et ego Carissimus notarius etc. 246