Vennero per considerar la cosa delle
Marmore messer Latino Giovinale ,
messer Giacomo Muto e
Berardino Cafarelli, tre del numero de conservatori di
Roma, e furono deputati a riceverli il capitan Alessandro Tomassoni, messer Marco Antonio Rustici, messer Giovanni Battista Surressi, il capitan Giovanni di Brunoro e Girolamo Procaccioli.
8. Ritornarono li conservatori suddetti a
Roma,
10, con li capitoli, videlicet: raccomandino la nostra sicurezza nelle cose delle
Marmora;
che la città hora è molto diminuita perché l'officio del podestà, onorato di tanti ministri, hora è congiunto al governatore che col bargello si ripartiscono li di lui emolumenti, il governatore si piglia la quarta parte de maleficii, cosa non mai praticata dalli podestà, eccetto un certum quid di cose vecchie non del tempo suo, si supplichi che si rimetta il podestà
;
che li mesi passati, stando la città in disunione, li superiori ordinorono che il governatore intervenisse in tutti li consegli di Credenza, che si rimova tale ordine non essendo bene che tutti li affanni della città li intendano li governatori, che sono forastieri etc.
Primo Febraro.
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